Ma pensa un po’ che vicini di casa mi ritrovo su Internet!

di Marco Biella

Bellezza in lingua matematica, Marco Biella

Dalla bacheca Facebook di Marco Biella. Illustrazione da http://www.collater.al/rafael-araujo-calculation/

Com’è piccolo il mondo! La frase perfetta da usare quando la velocità a cui viaggiano le persone e le idee ti lascia di stucco. Tutti ci siamo trovati a fare questa considerazione, ma forse la nostra prospettiva ci ha ingannato. Lasciate che vi spieghi.

Dopo il mio post sui volti e i corpi degli “abitanti di Facebook” mi è capitata una cosa singolare. La mia amica Silvia doveva fare una ricerca universitaria (anche lei studia in Bicocca) su questioni di genere. Ha digitato “uomini e donne” su Google e si è vista comparire la mia bella faccia, pochissime ore dopo la pubblicazione su questo blog dell’assaggio del mio studio su come maschi e femmine scelgono le foto per i propri profili sul social network.

«Ma io conosco quello lì», ha pensato lei vedendomi fare le smorfie a pochi centimetri dalla faccia ultra nota di Berlusconi e quella di Patrick Dempsey e in compagnia di svariati altri maschi che affollano il Web. Niente di strano a prima vista, basta googleare il mio nome e mi si trova. La singolarità sta nelle parole chiave  inserite da Silvia: “volti uomini donne” che avrebbero potuto portarla potenzialmente ai visi di qualsiasi persona la cui foto sia stata messa in Rete. Come ci sono finito, io, tra un ex premier e un attore? Se mi avesse cercato per le strade del paese dove abitiamo – Brugherio -mi  avrebbe facilmente incontrato. Ma in Rete? E per di più confuso in mezzo a delle celebrità, nonostante fosse la prima volta che comparivo con la mia smorfia sul blog di Donne della realtà? Com’è piccolo il mondo!

Ma il mondo non è affatto piccolo! È largo quasi tredicimila chilometri ed è abitato da miliardi di persone. La questione però non sta nella realtà fisica ma in quella virtuale, che è ancora più grande! Sembra un gioco di parole, ma non lo è: impossibile dire che il mondo sia piccolo.

La schermata che l'amica ha postato subito sul profilo Fb di Marco (lui è quello che fa le linguacce).

La schermata che l’amica ha postato subito sul profilo Fb di Marco (lui è quello con la camicia a quadri e con la smorfia da “bocca piena”).

La magia che ha portato Silvia a me, un piccolo spillo, tra tutti i risultati possibili – il grande pagliaio di Internet – sta nella visibilità e nell’attenzione. Il mio post è stato visto evidentemente da molte persone, al punto da diventare tra i primi risultati riguardanti i volti e tra i primi risultati riguardanti “uomini donne”, cioè l’oggetto della sua ricerca. La Rete ripropone le cose che le persone già guardano, come se fosse una pentola d’acqua sul fuoco dove le bolle al posto di muoversi a caso risalgono in base a quante persone guardano proprio quella “bolla”. Il mondo non è piccolo, sono le persone e le idee a cui stiamo più attenti che ci vengono a cercare!

È questo il meccanismo che porta ad accentuare la centralità degli argomenti di cui si discute on-line, nel bene o nel male: che si tratti di articoli, video, commenti o, appunto, primi piani. Qualsiasi cosa messa on-line è accessibile a chiunque, tutti possono vederla e disporne come meglio credono. Più verrà vista più sarà facile da trovare e più persone diranno la loro in maniera costruttiva o in maniera distruttiva. Dipenderà soltanto da loro.

Questa possibilità di raggiungere ogni cosa è fantastica quando si tratta di avere accesso a informazioni che ci arricchiscono, ma è un’arma a doppio taglio quando a viaggiare ovunque sono dis-informazioni e comportamenti. I secondi, di cui mi occupo con maggiore attenzione, rispecchiano quelli in atto nel mondo reale ma sono replicati e declinati ad hoc, con caratteristiche e norme precise in base all’ambiente in cui si manifestano.

Uno tra tutti è l’hate speech, ovvero la raffica di insulti, spesso intrisi di pregiudizi e violenza, che compare ovunque l’utente possa lasciare un suo pensiero. Questi comportamenti non sono peculiari di blog e social network ma vi vengono trasportati e lì trovano un terreno fertile grazie a cause ancora oggetto di studio. Di certo c’è che rispecchiano la realtà specialmente per quanto riguarda i bersagli. I più “gettonati” sono i membri dei gruppi politici avversari, le vittime di bullismo che si vedono nuovamente aggredite e le donne: sembra che essere donna basti per diventare bersaglio di questi fenomeni.

Il mondo non è così piccolo, solo tutto si muove molto in fretta e l’educazione unita al buon senso potrebbe aiutare ad armonizzare le traiettorie di queste bolle velocissime.

Il mondo non è così piccolo, abbiamo sufficiente spazio di manovra per andare dove vogliamo senza tamponarci a vicenda.

* Il post precedente di Marco Biella è Donne e uomini su Facebook, corpi e volti

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