di Elisabetta Baccarin
sabato al supermercato per non prendere a calci la gente ho preso a sberle le orate.
perché la gente porta i bambini in gita al supermercato? perché?
perché si deve andare tutta la famiglia a fare la spesa?
alle casse gente in preda a crisi isteriche se il nastro non scorre a dovere,
se quello prima di te si imbrana con il pin del bancomat,
poi vai a casa e quella che tenevi sottobraccio e con la quale hai spinto il carrello nel limbo del centro commerciale,
la meneresti con il manico della scopa mentre vi accingete a fare 4 salti in padella,
che di uscire il sabato sera ormai è cosa impossibile.
ma non è colpa dei 2 figli che hai fatto e nemmeno del brutto tempo:
è colpa del fatto che se esci in 4 da casa per una pizza,
il conto è quello di una giornata sulle piste da solo.
quindi non vai più nemmeno a sciare da solo.
tua moglie ha una ricrescita che ce l’ha anche madonna e si illude sia alla moda,
ma non lo è e se lo dice da sola guardandosi allo specchio.
e lei si sente trasandata, si depila con la tua lametta e la tua schiuma da barba,
che costa meno della crema depilatoria e non parliamo della ceretta…
“…spingere un carrello pieno sottobraccio a te e parlar di surgelati rincarati…”
non è più una cosa né poetica né romantica. è una cosa che prenderesti a sberle anche tu le orate,
perché il carrello non è più pieno, e i surgelati sono la cosa che è rincarata forse meno.
e portare in gita la famiglia al supermercato è diventato il divertimento gratuito del uichend.
cioè, quel che possiamo. quel che possiamo permetterci alla fine di una settimana di lavoro.
ed è già un buon modo di vedere in carrello mezzo pieno…