Lo scontrino da 80 euro di Pina Picierno e le riflessioni di una cassiera quasi psicologa

di Erica Sai

Erica Sai

Erica nella versione studentessa fotografata da Matteo Cozzi.

Che dire, la notizia sugli 80 euro che bastano per una spesa di due settimane mi ha fatto riflettere. Sarà perché mi piace analizzare le questioni e dirne sempre almeno una contro, sarà perché sono una cassiera del fine settimana, sarà perché studio Psicologia (quindi, a quanto pare, automaticamente una persona strana) o sarà probabilmente per l’intrecciarsi di queste cose, ma questa notizia mi ha fatto riflettere. Oddio, diciamo che quando ho visto il titolo mi è venuto un sorriso che potrebbe essere tradotto con le parole: ma figuriamoci un po’. Però, è stato solo uno sguardo veloce alle notizie, niente su cui pensare davvero; anche perché, si sa, tra il titolo di un articolo e il suo contenuto spesso ci passa un mondo (e spesso anche tra contenuti e fatti reali, ahimé!). Quindi, a parte quel sorriso e un pensiero non definito, tutto è caduto velocemente nell’oblio.

A riportarmi alla mente la stonatura ci ha pensato Paola  con una telefonata.

Avevo già l’idea che una somma del genere venisse abbondantemente spesa in una settimana, non due, ma ho passato i turni di lavoro successivi alla chiamata prestando un po’ di attenzione sistematica “sul campo”.

Lavoro alla NovaCoop di Luino (Varese), di norma il sabato e la domenica; la classica modalità da studentessa universitaria masochista che però comporta i suoi vantaggi (altrimenti avrei già smesso, si intende!). Non molto, insomma, dato che sono dodici ore in tutto, ma quanto basta per scocciarsi ogni tanto e prendere l’analisi degli acquisti come una buona occasione di impiego cerebrale; una valida distrazione dagli infiniti “buongiorno – arrivederci” e dal caratteristico bip (suono) della cassa.

Ho scoperto che non è poi così semplice farsi un’idea della spesa un po’ più strutturata, devi considerare molte cose. Per esempio la quantità di prodotto, per capire da quante persone può essere composta la famiglia, e la varietà di prodotti, per indovinare se è una spesa di emergenza o quella seria. Ci sono poi le variabili Sud-Nord e il tipo di supermercato.

Ecco, la varietà è un punto importante. Della trasmissione Ballarò ho guardato solo il video che riprende i minuti della scena interessata, vengono elencati acquisti dallo scontrino presentato da Picierno. Salta subito all’orecchio che sono praticamente tutti alimentari. Ora, se si vuole parlare di una spesa media, succederà che tra i tortellini, le baguette e il salmone capitino un detersivo, due fazzoletti e un dentifricio? Non è per fare polemica, è solo che se si vuole parlare per esempi che senso ha trarne di così poco reali? Proprio su questo si è mossa la mia riflessione, sulla comunicazione.

Innanzitutto, non si capisce bene (o almeno io non riesco) in che senso e come sia stata fatta questa dichiarazione degli 80 euro. La mia idea è che l’affermazione sia stata ambigua, della serie «Si fa la spesa per due settimane», poi interpretata mettendo come soggetto un nucleo familiare composto da più di una persona, di qui tutte le critiche e infine le dimostrazioni (vedi scontrino) e puntualizzazioni sul fatto che la somma basti a una persona che vive sola.

Mi sono venuti in mente svariati scenari possibili del problema:

–  Pina Picierno ha esagerato nel parlare, per sostenere la sua tesi si è imbarcata in una sciocca dimostrazione e ha usato un’ambiguità di espressione per precisare l’affermazione.

–  Chi ha diffuso l’informazione ha liberamente interpretato per gonfiare la polemica.

–  L’ambiguità è stata in un certo senso voluta così da cavalcare la prevedibile polemica per fare in modo che si parlasse della questione, per darle risonanza in generale e portare riflessione sugli 80 euro in arrivo alle famiglie italiane.

– Varie ed eventuali.

– Tutti le affermazioni precedenti.

Detto questo, non mi importa (fino a un certo punto) quale sia lo scenario, dato che non lo posso sapere. Ma rimane il fatto che le cose andrebbero dette per bene, con chiarezza e cura, a qualsiasi livello della comunicazione: cosa che non succede. Perché l’ambiguità (voluta o no), il libero interpretare senza verifiche seguito da un diffondere certo (senza almeno dotare del beneficio del dubbio), il descrivere la realtà con poca attinenza al reale, ma normalizzando talmente questo modo di procedere da far sembrare il tutto vero, sono nocivi. Hanno poco a che vedere con un buon modo di informare, ma tanto con quello che possiamo notare accadere nei fatti.

Queste, però, sono solo le riflessioni di una cassiera quasi psicologa, dunque da prendere con le pinze: mi raccomando!

* Di Erica Sai leggete anche “Le rughe del tempo si specchiano nella pelle liscia della giovinezza

6 thoughts on “Lo scontrino da 80 euro di Pina Picierno e le riflessioni di una cassiera quasi psicologa

  1. Apprezzo Renzi ed il suo Pd, quanto apprezzo un piatto di pasta e fagioli durante il picco della colite, però oggettivamente in Italia c’è bisogno di costruire buone speranze e questo gesto degli 80 euro, di certo ha un suo effetto. Di certo non risolverà alle famiglie nessuno dei balzelli alle quali devono prostarsi. 80 Euro sono la mensa, mensile, della scuola pubblica di mia figlia. Peccato che io non rientri nella categoria citata di quei dipendenti, ma tant’è, la spesa per due settimane di cibo al discount si può fare con molto meno.
    Bisognerebbe solo chiedersi, in quale frigorifero, di quale appartamento, di quale condominio, di quale strada, di quale quartiere, c’è bisogno di quegli 80 euro.

    "Mi piace"

  2. 80 euro sono poco o tanto, dipende. moltiplicati ogni mese, fanno le vacanze, o le tasse universitarie, o i libri scolastici. o un paio di scarpe, un regalo, o la benzina o il tesserino del tram per andre e tornare dal lavoro, o la pulizia dei denti dal dentista, o la ceretta o qualche etto di san daniele o una bottiglia di amarone per l’anniversario. piuttosto che niente, meglio piuttosto. preferisco ringraziare renzi per averlo fatto che qualcun altro per non averlo fatto…

    "Mi piace"

  3. Nel rispetto delle opinioni esposte nei commenti, tengo a precisare che ho voluto centrare il focus della riflessione più che altro sulle questioni comunicative (o almeno questo era nelle mie intenzioni!). Nel senso che il pensiero non voleva, in alcun modo, essere rivolto alla questione dell’utilità o meno di quegli 80 euro in arrivo. Per questo non me ne sono occupata e non è stato nei miei propositi esprimere un giudizio di valore su questo.

    "Mi piace"

  4. buffo. vedo solo ora (perché non ho visto la trasmissione e ieri dal pc a cui mi trovavo, non potevo vedere il video) il filmato ripreso da ballarò. mi è chiaro che il tuo non fosse un commento sugli 80 euro ma nel modo e scopro solo ora che ieri ho involontariamente scritto qualcosa di già detto dalla picerno. personalmente trovo che il problema, se ce n’è uno, stia forse però più nel fatto di dover giustificare cosa un lavoratore italiano che porta a casa fino a 26mila euro ci possa fare con quegli 80, e cioè dover arrivare a spiegare a qualcuno (che non ne conosce forse il valore e che li definisce elemosina) cosa con quegli 80 euro ci si possa fare. ho trovato idioti in rete, pensa un po’, che dicevano che lo scontrino della picerno è CHIARAMENTE falso, perché fronteretro… già. lampante dimostrazione. diciamo allora che sì, la picerno ha peccato di precisione: avrebbe dovuto dire che con quegli 80 euro per lei da sola bastano a far la spesa alimentare per 2 settimane. o avrebbe potuto precisare ulteriormente dicendo che a pranzo sta fuori da lunedì a venerdì e 3 cene le fa tra casa di amici e mamma, oppure che con le baguette e il salmone ci faveva i crostini per un solo aperitivo in casa o che la pasta lei la mangia solo con un filo d’olio, che non ha comprato perché già in casa, come il dentifricio e i detersivi… boh. forse continuo a non comprendere il problema, e ora ce n’è un altro: ieri sera dicevo proprio a paola ‘pensa poi che nelle famiglie con 2 lavoratori entro quella soglia soglia, gli euro sono 160’. stamattina apro la repubblica e del rio sta facendo i conti…

    "Mi piace"

  5. Mi permetto di dire la mia , partendo dal fatto che meglio 80 che niente , io lavoro come impiegato magazziniere e quei 80 € anche se mi spettano forse non li vedrò perché prendo 1200 € e per arrivare al questa cifra mi è stato fatto un contratto con un superminimo partendo dalla busta paga base ,e detto superminimo, va ad assorbire qualsiasi aumento a livello nazionale , quindi è a discrezione del titolare se darmeli o no , detto questo e ringraziando per questi soldi , mi chiedo però :”ma tagliando le famose pensioni d’oro, mettendo il tetto agli stipendi dei deputati a 5000 € netti , eliminando i rimborsi ai partiti ( so che i 5stelle avevano diritto a 42 milioni di euro, figuriamoci cosa han preso gli altri ) , eliminando le pensioni a mafiosi e condannati per reati vari , chiedendo i soldi abbuonati alle case del gioco d’azzardo per le maxi multe ecc..ecc.. quanto potevano darci ? quanto realmente potevamo avere ??? ” grazie per gli 80 euro ma se poi mentre li dai mi sfili il portafoglio ….be forse preferisco non averli , perché il dubbio sull’onestà di questa azione mi sorge !!!

    "Mi piace"

  6. sai che non credo proprio possano riassorbirli? non è un aumento di contrattazione CCNL, ma un credito Art. 1 L. 66/2014. questo perché tifo perché ti restino in saccoccia 🙂

    "Mi piace"

Lascia un commento