Quel mezzo milione di telespettatrici che ha voltato le spalle al più soft “Avanti un altro!”

di Chiara Pergamo

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Gerry Scotti con la Bonas, eloquente presenza femminile fissa della trasmissione di Canale 5

Dall’inizio di aprile ad Avanti un altro! la musica è cambiata, o meglio, la nave ha cambiato capitano: a condurre la trasmissione di Canale 5 è arrivato Gerry Scotti, presentatore di grande esperienza e chiara fama, ma dallo stile apparentemente inconciliabile con quello del programma, disegnato come un abito sartoriale su un Bonolis cinico come mai prima. Sì, Scotti potrà anche tirar fuori qualche lato un po’ più oscuro di sé stesso per ambientarsi nell’aria che tira, ma non perderà mai del tutto i suoi modi affabili, familiari e garbatamente paciocconi che gli hanno donato il soprannome di “zio Gerry”.

Nei suoi 30 anni di vita televisiva, il conduttore pavese ha costruito un modello di presentatore gentile, adatto alle famiglie, un viso che si accoglie in casa con piacere dallo schermo della Tv, che piace ai bambini, alle donne e anche alle anziane: loro che se quando prendevano parte allo show durante l’era-Bonolis diventavano l’oggetto prediletto delle gag di Avanti un altro!, mentre ora vivono quest’esperienza con più serenità e simpatia. Per dirne una, se Scotti sceglie tra il pubblico un’anziana, le chiede sempre come si chiama e per tutta la puntata si rivolge a lei col suo nome: Bonolis, per tutte le tre stagioni che lo hanno visto al comando, non ha mai chiamato nessuno col proprio nome reale, ma solo con appellativi da lui appiccicati al malcapitato di turno.

Tornando allo scambio al timone, le dichiarazioni dei due showman sono di reciproca stima e pare che il passaggio sia avvenuto proprio per scelta di Bonolis, un po’ stanco di guidare il carrozzone da ormai 3 stagioni: lascia in eredità la spalla Laurenti, appollaiato sulla sua postazione sopraelevata, e un quiz-carnevale già ampiamente avviato e rodato e seguito da un largo pubblico di aficionados. La reazione degli appassionati spettatori di Avanti un altro!? Manco a dirlo, per i veri seguaci è stata una tragedia. Chi ci ha visto intrighi di palazzo («Paolo è stato cacciato da Mediaset!»), chi si spertica in quelli che gli antichi romani definivano laudatio temporis actis, la lode dei bei tempi andati («Eh, ma Bonolis era tutta un’altra cosa…») e chi, con occhio bonario, dà la sua benedizione allo zio Gerry («Beh dai, vediamo come va prima di giudicare»).

Comunque il calo di ascolti c’è stato: non si può parlare di un crollo verticale, ma il contraccolpo si è sentito. Già sul breve periodo si è potuto valutare se il vero successo di Avanti un altro! fosse legato alla sua scrittura, alla sua complessa organizzazione, ai suoi personaggi colorati e coloriti o se fosse davvero Bonolis la stella più brillante di questo cielo: i dati Auditel parlano chiaro.  Il pomeriggio di Canale 5 va forte, anzi fortissimo, ed è soprattutto grazie alle telespettatrici: il Biscione conquista a mani basse la fascia del secondo pomeriggio (diciamo dalle 16.00 alle 18.30) grazie alla corazzata formata dalla seguita telenovela Il segreto e da quell’altra telenovela, seppur non in senso letterale, che è il Pomeriggio 5 di Barbara D’Urso. Fin qui numeroni ma poi, sarà che si approssima l’ora di cena, sarà che dopo quasi 3 ore di TV le signore si stufano, ma quando arriva Avanti un altro! la curva degli ascolti crolla.

Con Bonolis si avevano più di 4 milioni di spettatori quasi garantiti, mentre con Scotti si rosicchiano a fatica i 3 milioni e mezzo che, detto in soldoni, sono poca roba per un preserale condotto da un presentatore di tale peso (professionale, ça va sans dire): ipotizzando che Bonolis sia davvero stato allontanato da Mediaset come misura cautelativa per stemperare gli eccessi che Avanti un altro! ha raggiunto, lo zio Gerry avrebbe dovuto rappresentare un porto sicuro, una faccia pulita che riabilita il buon nome della rete ammiraglia.
Se, nonostante gli sforzi, Scotti non saprà far fruttare il tesoro lasciatogli tra le mani dal suo predecessore, sarà proprio il caso di dirlo: Avanti un altro!

4 thoughts on “Quel mezzo milione di telespettatrici che ha voltato le spalle al più soft “Avanti un altro!”

  1. A me, per esempio, per quelle poche volte che ho guardato, dava tremendamente sui nervi quella fretta incalzante a dare la risposta sbagliata. Zio Gerri era molto più godibile a Passaparola che guardavo insieme alla mia nipotina.

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  2. Questo dimostra la tendenza degli italiani
    1) al fissismo: incapaci di accettare i cambiamenti (si vede anche in politica)
    2) tendono a godere dell’insulto e della maleducazione.
    C’è un abisso tra Gerry e Bonolis in favore di Gerry; Bonolis è uno spocchioso capace solo di vantarsi di sapere le poesie a memoria e di parlare a macchinetta. E’ anche ripetitivo: se non viene provi con le prugne.. nel dubbio “a sorreta”, si ritira invicto, ci manca solo quella dell’aretino Pietro. Se torna guardo l’eredità!!

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