di Donatella Martini, Donne in Quota
Ce l’abbiamo fatta! Grazie, women in the city, per la possibilità che mi offrite di condividere la grande soddisfazione di vedere la battaglia per la democrazia paritaria di DonneinQuota riconosciuta dal Consiglio di Stato.
Dunque la giunta di Roberto Formigoni va contro la legge e a nulla varrà il suo recente rimpastino, che ha portato da una a tre le assessore del governo regionale lombardo. Perchè noi, mentre leggiamo e rileggiamo le parole del giudice amministrativo che mette il governatore di fronte alla evidente violazione di legge, abbiamo già presentato un nuovo ricorso al Tar proprio contro quel maldestro e arrogante tentativo di aggirare l’ostacolo.
Il Consiglio di Stato afferma sostanzialmente che anche la politica deve attenersi a quando prevede il diritto. E la Costituzione della Repubblica italiana, come lo Statuto della Regione Lombardia, impone un equilibrio di genere negli organismi di governo.
Abbiamo faticato duramente per arrivare all’affermazione di questo principio. Oggi sentiamo di essere dentro un evento storico, sarebbe sbagliato minimizzare la portata di quanto il Consiglio di Stato ha messo nero su bianco. E la gioia per l’obiettivo raggiunto si mescola al rammarico di constatare ancora una volta come tutto il cammino sia ignorato, o quasi, dalla grande stampa nazionale. Come se la democrazia paritaria, cioè l’attuazione sostanziale della democrazia, fosse un problema di qualche associazione o singola donna.
Mi sento in dovere, oggi, di ringraziare l’avvocata e consigliera comunale di Milano Marilisa D’Amico che ci ha accompagnato nella nostra strada in salita. Grazie anche ai suoi preziosi colleghi Massimo Clara, Cinzia Ammirati, Stefania Leone e Lorenzo Platania. Un saluto anche all’amica Paola Ciccioli, giornalista e blogger di Donne della realtà, che crede quanto noi in questa sfida e ci sostiene tappa dopo tappa.
Siamo partite dall’approvazione dello Statuto della Regione Lombardia che, all’art. 11, prevede l’uguaglianza o sostanziale approssimazione a essa di uomini e donne nelle posizioni di governo regionale. E’ un incoraggiamento per tutte le associazioni per pretendere che altrettanto si faccia su tutto il territorio nazionale.
E mentre festeggiamo, abbiamo sotto gli occhi la notizia che Roberto Formigoni è stato indagato per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. I mesi che verranno ci diranno se è arrivato finalmente il momento di vedere al suo posto qualcuno (perchè non una donna?) che sia rispettoso dell’universo femminile e della legge.
→ IL TESTO INTEGRALE DELLA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO
→ VITTORIA DEFINITIVA AL CONSIGLIO DI STATO: LA GIUNTA FORMIGONI VIOLA IL PRINCIPIO DELL’EQUILIBRIO DI GENERE, COMMENTO DELLA PROF. AVV. MARILISA D’AMICO