Il 3 novembre la Vitti compie ottant’anni. Da dieci lontana dalle scene, a lei il Festival di Roma dedica una mostra e una serie di proiezioni. Il marito, Roberto Russo: “Un omaggio che la fa felice” di Chiara Ugolini
Hostess imperturbabile – ma in verità agitatissima – su un aereo in piena turbolenza, suonatrice di piatti attraverso la città intasata, mamma napoletana di 22 figli, siciliana all’apparenza di mentalità aperta in realtà gelosissima, giornalista italiana in Vietnam, suora cantautrice. Dodici donne, dodici storie, un solo volto: quello di Monica Vitti. Quando nel 1971 Dino Risi la dirige nel film ad episodi Noi donne siamo fatte così, Monica Vitti è già stata la musa dell’incomunicabilità per Antonioni (La notte, L’avventura, Il deserto rosso), ma anche protagonista di commedie come La ragazza con la pistola di Monicelli e Dramma della gelosia di Scola. Con quel film fatto di dodici corti (scritti dai migliori sceneggiatori dell’epoca, da Age e Scarpelli a Sonego) la Vitti si conferma un’attrice poliedrica e straordinaria, capace di toccare tutte le corde. Un’attrice senza confronti.
Il 3 novembre Monica compie 80 anni. Da più di dieci anni lontana dal grande schermo e dalla vita pubblica per ragioni di salute, la Vitti è presente con il suo cinema – quarant’anni di film – e con i festeggiamenti che gli amici e i colleghi vogliono tributarle. Durante il Festival di Roma (27 ottobre-4 novembre), nel foyer della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica sarà possibile visitare una mostra – a cura di Anna De Marchi e Antonella Felicioni – che ripercorre in ordine cronologico una carriera che ha toccato i vertici del dramma e dell’intimismo e quelli del comico brillante.
Nel giorno del compleanno poi (sempre a cura del Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, insieme a Cinecittà Luce) verranno programmati il film di Scola e Scandalo segreto, del 1990, di cui la Vitti è regista e sceneggiatrice, oltre che interprete. Sempre il 3 novembre verrà presentato un volume La dolce Vitti, un ritratto dell’indimenticabile diva italiana grazie alle testimonianze dell’attrice, di colleghi di lavoro e amici, nonché del marito Roberto Russo. Che qualche giorno fa ha dichiarato che “Monica è molto contenta dell’omaggio di Cinecittà e del Festival di Roma ma trascorreremo il giorno del suo compleanno, il 3 novembre, in casa, da soli. Da molti anni abbiamo scelto di vivere lontano dai riflettori”.
Non resta che rivedere i suoi film dunque e ritrovarla in tutti i volti di donna che ci ha lasciato: la siciliana sedotta e tradita che vola a Londra per vendicarsi e scopre la libertà, la borghese in crisi di Antonioni, la spumeggiante Dea Dani comica del dopoguerra accanto a Sordi, la donna innamorata di due uomini fra Mastroianni e Giannini. Tutte quelle donne in una sola: Monica dai mille volti.