“La discontinuità della prestazione lavorativa crea evidenti intralci all’attività produttiva”, si legge nella lettera di licenziamento. Il sottosegretario Musumeci: “Dovrebbero scusarsi”
Il ministero del Lavoro ha avviato un’ispezione sul caso della donna licenziata a Bergamo mentre è in stato vegetativo perché, secondo l’azienda, “la discontinuità della sua prestazione lavorativa crea evidenti intralci all’attivita produttiva”. Lo ha annunciato il sottosegretario con delega alle Politiche sociali, Nello Musumeci.
“Abbiamo già disposto, tramite la nostra direzione generale per l’attività ispettiva – ha affermato il sottosegretario – una verifica dei fatti denunciati dalla stampa. Al di là dei rispettivi obblighi contrattuali, la condotta dell’azienda appare improntata a un rigido formalismo e a un rigore assolutamente inopportuni e inadeguati alla tragedia che ha colpito la sfortunata dipendente”. “La dignità della persona viene prima di ogni profitto d’impresa – ha concluso Musumeci – e se fossi l’amministratore dell’azienda andrei a chiedere scusa ai familiari”.
Lazienda, la Nuova Termostampi (con sede a Lallio, in provincia di Bergamo), ha diffuso un comunicato in cui sostiene che si tratta solo di una questione di lavoro e non personale: “In merito alla triste vicenda apparsa su diversi media, si dichiara fortemente dispiaciuta che una procedura corretta e di natura esclusivamente contrattuale e giuridica sia stata sovrapposta a un caso umano drammatico rispetto al quale l’azienda rinnova la solidarietà peraltro sempre dimostrata negli anni alla famiglia”.