Siglata un’intesa tra società e associazioni che aderiscono al Consumers’ Forum per difendere la dignità dell’immagine femminile negli spot e promuovere forme di comunicazione corrette e prive di volgarità di Monica Rubino
Sul cartellone pubblicitario una donna vestita solo con un perizoma e un paio di scarpe rosse tacco 12 staziona carponi su un pannello fotovoltaico, sul quale campeggia la scritta: “Montami a costo zero”. La pubblicità è stata prontamente ritirata dallo Iap (Istituto di autodisciplina pubblicitaria), ma è solo uno dei tanti esempi di reclame gratuitamente volgari e lesive della dignità femminile. Per evitare che ci si possa imbattere ancora in cartelloni come questo, le aziende e le associazioni dei consumatori aderenti al Consumers’ Forum – unica realtà che unisce entrambe le anime del mercato – hanno sottoscritto per la prima volta un accordo per una pubblicità non sessista, che rispetti l’immagine femminile e contenga messaggi commerciali corretti, privi di contenuti volgari e umilianti. La “Carta degli impegni” rispecchia i principi del protocollo di intesa sottoscritto dal ministero delle Pari Opportunità con lo Iap, finalizzato a rafforzare il divieto di utilizzare il corpo femminile in modo offensivo o tale da incitare alla violenza sulle donne.
“Crediamo che i creativi, i pubblicitari e le aziende committenti possano riuscire a trovare un modo più rispondente alla realtà di rappresentare le donne evitando di ricorrere alla volgarità e all’uso troppo spesso inappropriato del corpo femminile – spiega Sergio Veroli, presidente di Consumers’ Forum – per questo ci impegniamo a promuovere il rispetto delle norme di autoregolamentazione e a valorizzare i messaggi commerciali corretti”. Veroli annuncia anche l’istituzione di un premio per la migliore pubblicità dell’anno, che non solo non diffonda immagini volgari e offensive, ma che rifletta la modernità e la varietà del mondo femminile.
Le aziende che hanno firmato l’accordo con il Consumers’ Forum aderiscono anche al “Manifesto responsabile dell’immagine femminile”, lanciato dal Comitato Pari o Dispare, che ha in Emma Bonino il suo presidente onorario. Il “Manifesto” raccoglie e rilancia raccomandazioni e risoluzioni più volte espresse dalle Nazioni Unite e dal Parlamento europeo.