Dove sono finite (e quante sono) le donne della realtà? Le donne che lavorano, che studiano, che coltivano i sogni con la fatica, che cercano di non piegarsi alla precarietà e aspirano a una professione che riconosca competenze e meriti. Quelle donne che la crisi vuole emarginare.
Di sicuro sono scomparse o quasi dai giornali italiani .
Altro è il modello dominante: quello di una donna che sembra avere come unico obiettivo ingraziarsi il maschio più ricco e potente possibile. E conquistare così una visibilità e un ruolo per i quali non servono curriculum, capacità, impegno e neppure valori morali ma aspetto fisico e spregiudicatezza.
Un gruppo di giornaliste ha dato vita a questo gruppo per parlare delle
“altre donne” , per interrogarci su come i media possano ridare visibilità alla molteplicità delle esperienze femminili e recuperare un ruolo di analisi e critica nei confronti dei fatti della cronaca.
Chiunque abbia voglia di dare il proprio contributo, fare segnalazioni ed esprimere le proprie opinioni su questo argomento, ci può contattare via mail:
donnedellarealta@gmail.com
non sono scesa in piazza il 13 contro Berlusconi ma per la libetà femminile. Quindi direi più che dimissioni (per chi? Tremonti?…) Rosy Bindi for Premier!
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