Gli immigrati altamente qualificati rivendicato il loro ruolo di volano del sistema produttivo italiano e presentano le proprie credenziali. Domani mattina, al Palazzo Visconti di Milano (via Cino del Duca, 8), le ragioni dei giovani laureati e specializzati stranieri saranno esposte da Alicia Lopes Araujo nel corso del convegno “Motore Italia: talento, merito, immigrazione”. Durante l’incontro verrà anche presentata una ricerca del CNR e saranno analizzate le ragioni dei ritardi e degli ostacoli all’inclusione dei giovani stranieri di elevata formazione e capaci di misurarsi con una società che diventa sempre più multietnica.
Poliglotta, nata a Capo Verde, laureata in letteratura portoghese e letterature africane di lingua portoghese, Alicia Lopes Aurajo è la leader del gruppo di giovani aspiranti professionisti stranieri che hanno partecipato al Progetto Talea, promosso dalla Fondazione Ethnoland di Otto Bitjoka, prima iniziativa del genere nel nostro Paese. Ai lavori prenderà parte anche Giorgio Fatali, presidente di HRCommunity Academy, il quale presenterà il punto di vista dei direttori delle risorse umane sul diversity managment. Nel pomeriggio, grazie alla collaborazione della multinazionale Bosch, che è partner del Progetto Talea, 60 giovani laureati stranieri presenteranno i propri curricula alla multinazionale tedesca e ad altre otto società (ABB, Altran, Accenture, Carter&Benson, Neomibile, Ubi Banca, Valtur), particolarmente sensibili alla necessità di aprire il mondo dell’impresa alla pluralità culturale, così come da tempo avviene nel resto d’Europa.
«Per la coscienza collettiva e il pensiero sociale», ha dichiarato Otto Bitjoka, «concetti come immigrazione e sensibilità nei confronti dei diritti del merito sono incompatibili. Mi auguro di sbagliare, anche se la quotidianità non fa che apportare conferme. Personalmente avverto l’urgenza di una campionatura della buona immigrazione, percorso ignorato dal corpo politico, incapace di formulare un progetto di società che valorizzi le differenze».
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La foto di Alicia è tratta dal libro “Talea, il merito mette radici”, realizzato dalla Fondazione Ethnoland in collaborazione con la multinazionale tedesca Bosch. Foto di Francesco Cianciotta, testi di Paola Ciccioli, grafica di Gianni Pintus)
I miei complimenti. Questa realtà l’ho sempre individuata. Io sono uno di quei laureati e specializzati che hanno dovuto lottare contro l’ignoranza di coloro che pensano che oltre l’Europa non esista altra civiltà e quando trovano qualcuno che mette in evidenza la loro realtà lo nascondono e sottomettono perché la vera tonalità di un colore si apprezza solo se viene messo a confronto con altri, e non avendo strumenti adottano ancora il metodo medievale usato quando l’Europa colonizzò l’America. Siamo al 21esimo secolo… svegliamoci. Buon lavoro.
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Ben detto, Jorge. Se vuoi avere maggiori informazioni sull’iniziativa, e sul prossimo corso, puoi consultare il sito http://www.taleaweb.eu Grazie per le tue parole, Paola
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